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Mark Pellegrino ci racconta le motivazioni di Jedikiah. Intervista su The Tomorrow People, su Supernatural, Lost e tanto altro.

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Quello di Mark Pellegrino è diventato un volto ormai noto per la televisione degli ultimi anni, grazie a ruoli importanti in serie televisive quali Lost, Supernatural, Being Human e molte altre. E, ultimamente, possiamo vedere Pellegrino il mercoledì sera sulla CW in “The Tomorrow People” la nuova versione della serie inglese degli anni ’70 che parla si una nuova specie di esseri umani super dotati. Pellegrino interpreta il ruolo di Jedikiah Price, lo spietato capo degli Ultra, un’organizzazione determinata a scovare e distruggere i Tomorrow People.

Ho parlato con Pellegrino di “The Tomorrow People”, del punto di vista del suo personaggio riguardo ciò che lo circonda, incluso suo nipote Stephen (Robbie Amell), e molto altro (compreso un suo ipotetico ritorno in Supernatural o ciò che Lost ha significato per la sua carriera). 

IGN TV: Il tuo personaggio è, ovviamente, uno di quelli che vede il lato peggiore di queste persone, e il loro potenziale nocivo deriverebbe dalle loro capacità. Mentre, di fronte a una cosa del genere, qualsiasi persona potrebbe dire: “E’ incredibile, è il prossimo livello dell’umanità” lui pensa: “Dobbiamo fermare tutto questo subito, o accadrà qualcosa di terribile”. Cosa ne pensi del suo modo di porsi?

Mark Pellegrino: Penso un paio di cose. Secondo me, quando ti ritrovi ad avere un’esperienza diretta con una determinata parte dell’umanità, come per esempio fanno i poliziotti, sviluppi una sorta di cinismo nei confronti dell’umanità in generale, e metti in discussione tutte le loro motivazioni. Penso che abbia avuto delle esperienze personali che lo hanno portato ad una rottura con la società. E anche che abbia uno sfondo culturale che gli mostra che, nell’evoluzione, le specie rivali si combattono, e quando combattono vince la specie che si dimostra superiore, e questo è crudele. Non è solo la sconfitta della specie, ma il determinarsi di una divisione in specie alpha e specie beta, che porta alla completa supremazia dell’una sull’altra. Una viene eliminata, l’altra si riproduce. Vedendo queste cose, vedendo il male che potenzialmente potrebbero fare alcuni di loro, e conoscendo il principio della legge della natura (e cioè che la loro specie potrebbe sopraffare la nostra e distruggerla), Jedikiah cerca di evitarlo, sfruttando il vantaggio genetico che gli viene dato dalla loro incapacità di uccidere. Ma questo è solo il mio pensiero.

IGN: Gli attori hanno notato che non ti limiti ad interpretare un cattivo in tutti i sensi. Ti abbiamo visto essere spietato, mentre uccidevi quel prigioniero nella puntata pilota, ma sei anche una persona onesta riguardo ciò che dici. E’ importante per te mostrare entrambe le facce? 

Pellegrino: Beh si, è così. Sapete bene che ciò che per me è stato importante in quella scena – e spero si sia visto – è stato il fatto che fosse un esperimento. Jedikiah si è messo in gioco. Non saprete mai quando il cambiamento fra le sfaccettature del personaggio avverrà, ed è altamente possibile che questo ragazzo prenda la pistola e mi spari. Così, penso che lui si metta realmente in gioco, in questo momento, con questo particolare personaggio.

IGN: I produttori ti hanno mai dato qualche informazione riguardo i suoi anni di formazione e ciò che lo ha inquadrato in questo modo? 

Pellegrino: Si inizierà a scavare un po’ più a fondo nei Tomorrow People e nella mia relazione con John specialmente, nel quarto episodio. Ma si, conosco un po’ di cose sul mio personaggio e suo fratello, e penso che stiano programmando di mostrare ciò che ha portato ad essere Jedikiah quello che è. 

IGN: Jedikiah ha questo stretto legame famigliare con Stephen. È una situazione particolare per il tuo personaggio, perché è suo nipote. È un legame di sangue, ed immagino voglia aiutarlo, ma è anche, forse,  in uno stato mentale che lo porta a considerarlo parte di un percorso oscuro. E’ intenzionato a portarlo via da questo percorso?

Pellegrino: Si, è interessante perché penso che Jedikiah abbia un desiderio morale riguardo a ciò. In altre parole, agire per il bene comune, contrastando sentimenti di simpatia e compassione, è ciò che farà dopo.  Ma rimane da vedere. Voglio dire, instaurano un rapporto interessante nel momento in cui quel sentimento così malato si intreccia con il legame famigliare, una sorta di partita a scacchi fra loro, il gioco dell’arte della guerra, e, ad essere onesto, non so chi vincerà arrivati a questo punto. Non so se Jedikiah sarà capace di affrontare tutto questo. Cioè, ci ha dimostrato di essere crudele, ma Stephen Jameson… la sua missione, oltre ad essere quella di trovare suo padre, è anche quella di eliminare il divario fra questi due gruppi di guerrieri incompatibili. Vedremo se succederà.

IGN: Lo vedremo presto nella serie, ovviamente, ma Julie [Plec] e Greg [Berlanti] e gli altri tuoi produttori, sono abbastanza disponibili nel rivelare ciò che succederà, oppure vi tengono all’oscuro? O magari non glielo hai chiesto, perché ho parlato con diversi attori che la pensano in modo differente riguardo questo particolare, su quello che vogliono sapere e quello che invece preferiscono scoprire. 

Pellegrino: Effettivamente non gliel’ho chiesto, ma non credo che si rifiuterebbero di dirmelo. Penso che sia una specie di scoperta di sé in questo momento. Mi piace sapere le cose, anche se ho ancora dei dubbi sul fatto che questo possa influenzare gli avvenimenti. A volte, nella vita, non sai precisamente dove qualcosa andrà a parare, e a volte sarebbe preferibile per un attore… Conosci il tuo passato, sai cose che influiscono su ciò che fai e vivi il presente e il futuro senza la consapevolezza di dove la tua vita ti porti. Così, c’è qualcosa nel non sapere dove hanno intenzione di portare il tuo personaggio che può essere molto bello e sorprendente per le tue intuizioni, quando stai lavorando. 

IGN: Questo è un progetto mosso dalla passione dei tuoi produttori, che erano grandissimi fans dell’originale “Tomorrow People” del 1970. Hai mai visto questa serie? 

Pellegrino: No, no. Ne ho guardato qualche spezzone su YouTube. Ho studiato un po’ il personaggio di Jedikiah, ma non l’ho mai vista per intero.

IGN: Non avere la serie originale in mente ti fa sentire più libero? 

Pellegrino: Si, mi sento proprio così. Sentivo che stavano usando la serie come modello, e rischiavano di farne una copia. Non è la prima volta che mi trovo coinvolto nell’americanizzazione di una serie inglese. Riguardo al mio personaggio, non so se ci sia qualche noiosa somiglianza con il personaggio originale della serie. Penso che l’originale “Tomorrow People” avesse più di un’atmosfera da film per ragazzi, e che i telespettatori fossero un po’ di più e meno sofisticati di quelli odierni. Credo che siamo in grado di renderlo un po’ più abbordabile. 

IGN: Sei un attore già da un po di tempo, ma durante questi ultimi anni hai avuto molte opportunità, specialmente per quanto riguarda le serie tv. È stata una sorpresa per te?  

Pellegrino: Oh, un completo capovolgersi degli eventi. E la cosa mi è piaciuta molto. È stata fortuna, la mia partecipazione a Lost, e questo mi ha aperto le porte in questo genere di telefilm. Amo questo genere, penso sia fantastico non solo per la passione dei fans, ma perché è un’area in cui puoi davvero fare quelle cose che probabilmente non saresti capace di fare di solito, o non sarebbero indicate in un altro genere di telefilm. Penso che “The Tomorrow People” si occupi – nel suo modo indiretto e soprannaturale – delle angosce giovanili, della lealtà famigliare, dei pregiudizi…Tutte queste cose, alcune delle quali rappresentano ancora un taboo, sono la vera potenza della trama. Secondo me possiamo occuparcene attraverso questa sorta di tribunale soprannaturale. 

IGN: Parlando di cose soprannaturali… Questa serie ha sempre dimostrato che è possibile riportare indietro le persone, in un modo o nell’altro e con te lo hanno già fatto una volta. Pensi che ad un certo punto Lucifero possa tornare di nuovo?

Pellegrino: Mi piacerebbe davvero. Ho visto Bob Singer al Comic-Con, e, non avrei dovuto, ma gli ho chiesto se potevo visitare il set, e mi ha detto: “puoi venire in qualsiasi momento!”. 

IGN: Le riprese sono nella stessa città.

Pellegrino: Si, è vero e Jeremy Carver sta di nuovo scrivendo per loro. Pensavo: “Amico, Proprio come con Being Human, tutti gli elementi sono qui.” Penso che Lucifero debba tornare. Credo di dover essere un po’ più riconoscente verso il Re dell’Inferno, personalmente, questo sono io. [Ride] Fra me e Mark Sheppard c’è un conto in sospeso che va risolto. Ma adesso c’è Being Human, non Supernatural. E la cosa mi piace.

IGN: Bene, tornerai presto ad apparire in Being Human. È bello per te continuare a far parte di questa serie? 

Pellegrino: Si, certo. Ho legato molto con tutto il cast della serie, in un modo profondo ed insolito. Sono molto amico di Sam Witwer, e adoro Meaghan e Sammy. È come una rimpatriata. Eravamo tutti insieme nella prima stagione, per questo abbiamo nostalgia gli uni degli altri in questo senso. Perciò tornare per me è molto, molto bello. È come una famiglia. È come rivedere mio fratello o mia sorella di nuovo, lavorando insieme, ed è davvero divertente. 

IGN: Tornando a Lost, nonostante tu abbia partecipato soltanto a sette episodi, più o meno, hai riscosso molto successo. Come hai detto prima, ha significato molto, sia per il personaggio della serie che per la tua carriera in questo settore. 

Pellegrino: Si, davvero molto. È interessante in parte forse perché il personaggio è stato costruito nel corso del tempo, e ciò ha fornito molte anticipazioni. Ricordo una mia amica giornalista, un critico di film, fan sfegatata di Lost. Aspettava con il fiato sospeso di vedere chi fosse Jacob, e naturalmente io non potevo rivelare a nessuno di essere Jacob. Quando vide la scena, la prima cosa che disse fu: “Oh mio Dio…”. Quando Titus [Welliver] disse “Jacob,” lei esclamò “Oh mio Dio, è Mark Pellegrino!” Era fuori di sé. Ma è stato fantastico. Era davvero un vantaggio per me. L’essere parte di una serie del genere.

La cosa grandiosa di questo ruolo è che a volte si pensa in termini di archetipi di personaggi, che non è il miglior modo di pensare un attore, e io ho iniziato a pensare a Jacob come una specie di figura mistica.  Fu allora che girai l’episodio in cui uccisi mio fratello, e pensai: “Oh mio Dio, chi avrebbe mai pensato che potessi avere un lato oscuro?!” Poi c’è stata la redenzione per me. Quelle erano le volte in cui pensavo: “Come la risolviamo, amico?” Perché non ne sapevo nulla. Mi chiedevo se avrei agito diversamente se lo avessi saputo. Ma in qualche modo, si risolveva.

Di Eric Goldman per IGN.com

© Traduzione a cura di Rosangela Amato del nostro Staff, è vietata la riproduzione anche solo parziale di questo Articolo/Traduzione senza i crediti al sito.

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